Un salto al ristorante
Il numero di ristoranti di Parigi è pressochè illimitato. Qui ci limitiamo a indicarne alcuni di charme, dove andare almeno una volta nella vita.
Ritz
15, Place Vendôme
Métro: Tuileries
Ideale per un brunch con i coperti Christophle e i bicchieri Baccarat, o per un petit-déjeuner, mentre si ammira lo splendido giardino interno. In alternativa un cocktail, in un décor degno di Versailles, mentre si va con il pensiero al tempo in cui, allo stesso bar, sedeva Ernest Hemingway. Per lui, il barman Bertin aveva inventato il Bloody Mary, che non ha odore e che gli permetteva quindi di berne a volontà senza essere sgridato dalla moglie… Chi voleva prenderlo in giro diceva che nel 1944 lui aveva ‘liberato’ le cantine del Ritz… Inoltre, lo scrittore e lo chef, entrambi appassionati di pesca, avevano messo a punto una ricetta per cuocere l’espadon, il pesce spada. Alta cucina e alti prezzi, ma i magnifici saloni, il giardino pittoresco, i tavoli apparecchiati in modo elegante sono l’ideale per un’occasione speciale.
Le Laurent
41, Avenue Gabriel
Métro: Champs-Elysées-Clemenceau
In origine era una palazzina di caccia, oggi è una vera istituzione. È un luogo dove rilassarsi attorno a un tavolo, un ristorante raffinato con un meraviglioso spazio aperto all’ombra degli ippocastani, al centro degli Champs-Elysées, con il piacevole rumore della fontana Hittorff in sottofondo. D’estate si mangia seduti sulle poltroncine di vimini, sotto agli ombrelloni rossi. Per i politici e i membri della finanza ci sono dei sipari e dei mezzanini per garantire la privacy… La cucina è leggera e delicata, spesso a base di pesce, molto creativa. Ci sono dei menu speciali, ad esempio per San Valentino…
Lapérouse
51, quai des Grands-Augustins
Métro : Saint-Germain-des-Près
Nel 1766 Lefèvre aveva fondato la maison Lapérouse in un vecchio palazzo sulle rive della Senna. Una scala segreta, dietro la quale c’era un sistema di gallerie che portavano al Senato, aveva creato la leggenda che nel locale avvenissero degli incontri clandestini...
È bello fare pranzo in questo locale rivestito di legno lavorato, che incornicia i molti quadri, sotto ai soffitti bassi e decorati anch’essi... I ravioli di gamberi d’acqua dolce sono deliziosi.
Bouillon Racine
3, rue Racine
Métro: Cluny-La Sorbonne
Il bol de bouillon – la scodella di brodo di carne – era stato inventato nel 1855 da un macellaio delle Halles per i lavoratori del mercato. In seguito, è diventato il piatto forte delle brasserie di Parigi. La decorazione del ristorante che nel nome ricorda quegli anni, Bouillon Racine, è Art nouveau. Le pareti sono di ceramica fiorita, ci sone le opaline, i dipinti su stoffa incollati sotto vetro, il legno lavorato e sagomato… L’impressione di fresco è accentuata dal colore verde dominante. C’è anche una profusione di vetri tagliati a ugnatura e di grandi specchi. E’ classificato monumento storico. Propone naturalmente una grande varietà di bouillon – quello di bue, quello gratinato – e una cucina in cui si mescolano i sapori attuali e quelli tradizionali. Fra di essi, c’è il confit de canard e il granciporro…
Il pomeriggio, il locale diventa una sala da tè.
La Tour d’Argent
15, quai de la Tournelle
Métro: Pont-Marie
Il ristorante è situato al settimo piano di un bel palazzo d’epoca e lo si raggiunge con un ascensore in stile impero. Il piatto forte del menu è l’anatra flambée, che è stata servita ininterrottamente dal 1890 a oggi. Il personaggio importante per cui era stata preparata era Edoardo VII, seguito da altri capi di stato e da personaggi della cultura e dello spettacolo… Un altro piatto molto popolare è il filetto di sogliola Cardinal. I prezzi sono piuttosto alti, ma in luoghi come questo si viene per ammirare l’ambiente – e il panorama - poi si può anche prendere solo un’assiette di formaggi, buonissima e più economica. Un’esperienza da raccontare…
Restaurant Bouillon Chartier
7, Rue du Faubourg Montmartre
Métro: Grands-Boulevards
Anche al Bouillon Chartier, come al Racine, nell’800 si mangiava, secondo la formula fissa, un piatto unico di carne e una bella scodella di brodo bollete. Secondo un calcolo che hanno fatto i titolari, in questo locale negli anni sono stati serviti più di cinquanta milioni di avventori… Oggi, nella splendida sala si mangiano i piatti della tradizione a dei prezzi ragionevoli. Carne, pesce, ma una buona scelta anche per i vegetariani, dal consommé di ortaggi diversi alla fresca insalata di cetrioli per l’estate al gustoso porro vinaigrette. Piatti semplici in un decor fuori dal comune. I camerieri, tutti francesi doc, sono vestiti con il gilet nero che si chiama rondin – da rondine - e il lungo grembiule bianco. Le cassettiere venivano usate dai clienti fissi per deporre il loro tovagliolo personale, oggi vengono usate per le posate.che usavano tutta la settimana.
In questo monumento alla ristorazione, il terzo lunedì di ottobre viene consegnato il premio Chartier a un autore che abbia redatto una biografia o un giudizio molto personale su di uno scrittore appartenente alla letteratura francese.
Il menu viene scritto a macchina – non al computer – tutti i giorni. Forse l’unica delusione è rappresentata dalla tovaglia, che è di carta. I prezzi sono ragionevoli.
Le Jules Verne
Tour Eiffel
Avenue Gustave Eiffel
Al secondo piano della torre, è un ristorante stellato Michelin, quindi caro, ma sempre per il discorso di ‘una volta nella vita’… Conviene andarci di sera, il panorama è ancora più spettacolare. Bisogna anche tenere presente che se ci si va in jeans stracciati o vestiti in modo sciatto, non si entra. Vedete voi. C’è il menu Experience, di cinque o sei portate, poi ci sono i menu speciali… Chi è in viaggio di nozze, ad esempio, può lasciarsi tentare…
Le Train bleu
Place Louis-Armand
Métro: Gare de Lyon
Il locale era stato costruito al primo piano della Gare de Lyon per l’Esposizione universale del 1900. La compagnia ferroviaria dei treni per la Costa Azzurra aveva rifatto la stazione e aveva affidato all’architetto Toudoire la sistemazione del buffet. Ne è venuto fuori un locale splendido, ricco di stucchi dorati, di modanature, di lampadari, di vetrate, di legno patinato, di affreschi che raffigurano in modo romantico le stazioni collegate. I divanetti di cuoio dell’epoca completano in modo armonioso l’insieme. Mentre si è in attesa del treno per rientrare in Italia, vi si può fare un salto, dato che si sale direttamente dalla hall della stazione… Mitterrand ci veniva a mangiare le frites, le patatine, per cui il ristorante è famoso. Per chi vuole qualcosa di più, la cucina è quella tradizionale francese.
Parigi gratuita
Parigi, come Londra, offre molte occasioni culturali e di divertimento completamente gratuite.
Al Conservatoire national supérieur d’art dramatique, al 2 bis di rue du Conservatoire, ad esempio, alla fine di ogni anno gli allievi presentano uno spettacolo. È bello vedere l’emozione dei giovani attori alla prova del fuoco. Lo stesso per la danza. All’Entrepôt, ogni prima domenica del mese due gruppi di attori fanno a gara a chi è più bravo a improvvisare su di un tema lanciato al momento.
Allo studio 330 di France Télévision e alla Maison de la Radio è possibile assistere alla registrazione di molti programmi con ingresso libero, naturalmente.Gli appassionati di musica, poi, possono approfittare delle occasioni offerte da France Musique per assistere a dei concerti gratuiti. Ci sono dei libretti che indicano nei dettagli tutti gli eventi per cui non si paga.
Negozi curiosi e particolari
Tessuti da arredamento Lelièvre - Al numero 13 di rue du Mail c’è il bel negozio di tessuti d’arredamento Lelièvre. L’esposizione è ai piani superiori, i prezzi sono alti, ma ci si va anche solo per il piacere degli occhi. Si rimane rapiti davanti a quegli arabeschi, quei motivi stilizzati… Sembra di essere in un museo.
A la Providence 151 rue du Faubourg Saint-Antoine 11 arr. quincallerie Leclercq centenaria
A la mère de famille – Al numero 35 della rue di Faubourg-Montmartre c’è questa bottega old fashioned, sui cui scaffali c’è ogni tipo di caramelle e di dolci. Dalle betises di Cambrai al sapore di menta ai bonbon al caramello, dal pane speziato alle classiche madeleine, dalla frutta candita alla cioccolata lavorata in tanti modi…Questa bottega è la confetteria più vecchia di Parigi, essendo stata aperta nel 1761. È una vera enciclopedia delle leccornie, un negozio dove si ritorna bambini e dove si risvegliano i ricordi d’infanzia.
Fa il paio con questo negozio La Maison des bonbons, al numero 14 di rue Mouton-Duvernet. Vi si trovano le caramelle che erano popolari quando gli attuali genitori erano piccoli. Fra le curiosità, ci sono i petit pois au lard, che sembrano davvero dei piselli con dei pezzetti di lardo, e invece sono delle deliziose pastiglie colorate. E poi ci sono le canne multicolori allo zucchero d’orzo, le violette di zucchero e tante altre golosità. Anche il décor del negozio è affascinante, a cominciare dai contenitori che hanno delle forme insolite, che catturano l’attenzione.
Bazar dell’Hotel de Ville-Rivoli – L’ingresso del bazar è al numero 55 di rue de la Verrerie. Tutto ha avuto origine da un commerciante di Lyon che sistemava sul marciapiede alcuni ombrelli pieni di merce da vendere ai passanti. Con i primi guadagni, ha aperto un piccolo negozio all’angolo di rue de Rivoli. Poi, ha raggiunto la fama quando ha domato i cavalli dell’Imperatrice Eugenia, che si erano imbizzarriti davanti al suo locale. La struttura attuale, con la bella cupola, è del 1912. Nel reparto bricolage si trova ciò che è introvabile altrove e si può partecipare a dei corsi con esperti del fai da te. Dalle finestre del caffè del quinto piano e dal terrazzo del settimo si gode di una vista meravigliosa sulla città.
Epicerie Izrael - Al numero 30 di rue François Miron c’è questa drogheria dove si trovano dei prodotti di qualità provenienti da tutto il mondo, degli alimenti esotici e rari, disposti in modo accattivante. Nei periodi di festa, i prodotti in vendita aumentano. I prezzi sono piuttosto alti, ma le cose in vendita valgono la spesa.
Berthillon – Ai numeri 29-31 di rue Saint-Louis-en.l’Ile, sull’isola di Saint-Louis appunto, c’è il più famoso dei gelatai di Parigi e non solo di Parigi. La storia era iniziata nel 1954 , quando Berthillon, che era proprietario di un caffè, aveva rimesso in funzione una vecchia gelatiera. Il segreto del suo successo come gelataio stava nel fatto di usare sempre degli ingredienti di prima qualità. Una delle specialità della casa è il sorbetto alla pesca mescolato con il gelato allo champagne. Purtroppo c’è spesso da fare la coda.
In giro per la città………..
2CV rossa – L’appuntamento è ai piedi della scalinata dell’Opéra Garnier. Nei giorni di bel tempo, la vetturetta rossa che attende i passeggeri è scoperta, se piove invece c’è la capote alzata, ma dato che è trasparente si vede bene lo stesso. L’autista fa anche da guida e l’itinerario può essere scelto. C’è il tragitto classico della Parigi ‘eternel’, quello della città sconosciuta, c’è il giro chiamato Monopoly, che passa per i diversi quartieri come se seguisse le caselle del celebre gioco di società.
River limousine – La barca si chiama Armelle, è stata costruita a Venezia e con essa si fa una minicrociera di circa un’ora. La cabina può ospitare fino a sei passeggeri che, se lo desiderano, possono richiedere lo champagne. Il titolare dell’imbarcazione intrattiene i viaggiatori con degli aneddoti sulla città e fa da guida con informazioni sui monumenti che si vedono passando. Il prezzo è alto, ma per un’occasione speciale…
Batobus – Il batobus rappresenta un’eccellente alternativa ai bateaux-mouches, perché si può scendere e risalire ripetutamente lungo gi otto scali fra la torre Eiffel e gli Champs-Elysées. In questo modo si può visitare con calma l’Hotel-de-Ville e il piazzale antistante, Saint-Germain-des-Prés ecc…. Si può anche andare, ad esempio, a vedere una mostra o andare a fare acquisti e poi riprenderlo, come si fa con l’autobus. Il Batobus passa ogni 15-20 minuti e c’è un forfait giornaliero molto conveniente.
Voguéo – E’ una navetta fluviale, destinata più a chi vive a Parigi che ai turisti, ma chi conosce già il centro città può essere interessato a scoprire dei quartieri quali Bercy e Ivry, spesso poco frequentati da chi è in visita. Il battello a due punte di colore verde e blu passa ogni quarto d’ora. Parte dalla gare d’Austerlitz e raggiunge Maisons-Alfort.
Locabus – A Parigi è possibile affittare un intero bus con autista della Compagnia degli autobus cittadini. È adatto ai gruppi, a chi vuole celebrare in modo originale un anniversario, una festa di matrimonio… Fra i mezzi a disposizione, ci sono dei vecchi modelli degli anni ’30, bellissimi, con una ventina di posti a sedere oppure dei modelli più recenti, degli anni ’70, con trentacinque posti a sedere. Se il tempo è bello, ci si può godere il viaggio stando in piedi sulla piattaforma, con i capelli al vento e un bicchiere in mano… Capita di incrociare dei pedoni che osservano stupiti, ormai non si viaggia più così sugli autobus di oggi della CGO.
Balabus – Nei mesi compresi fra aprile e settembre, si può fare un giro su questo autobus partendo dalla gare de Lyon e arrivando alla Défense. Le partenze sono ogni mezz’ora e la particolarità di questo mezzo è quella di fare un percorso che permette di vedere tutti i monumenti più importanti di Parigi. Molti turisti lo prendono, perché ha il vantaggio di accettare il titolo di trasporto di tutti gli altri mezzi pubblici. Si possono così vedere le piazze, la Senna, le isole, Notre-Dame, il museo d’Orsay, gli Champs-Elysées e molto altro senza spendere soldi in più.
Parisiens d’un jour – Per finire, proponiamo un modo di girare la città un po’ particolare. L’Associazione che ha questo nome mette in contatto chi desidera visitare Parigi in modo diverso con chi nella capitale ci vive. Si tratta di abitanti scelti fra coloro che vogliono condividere con persone di altri paesi la propria conoscenza e il proprio amore per Parigi e che si mettono a disposizione dei viaggiatori per un giorno intero. Per iscriversi bisogna riempire un formulario sul sito Internet indicando la propria disponibilità di tempo. A stretto giro arriva una proposta che si è liberi di accettare o no. Se si accetta, è sufficiente trovarsi all’ora indicata all’indirizzo indicato e la guida di un giorno farà scoprire dei posti che non si immaginava neanche che esistessero. Non è una visita classica, storica, ma si apprendono molte cose interessanti.
Uno sport per chi è in visita……..
Piscine Joséphine-Baker – Al Port de la Gare, all’altezza del numero 21 del quai François-Mauriac
c’è la piscina galleggiante Joséphine Baker, ai piedi della Biblioteca nazionale. È alimentata dall’acqua della Senna filtrata. Oltre alla vasca grande, c’è una vasca da giochi per i bambini e un solarium. D’estate è il centro di attrazione di Paris plages e può accogliere fino a cinquecento persone. Si è vicini all’edificio dei vecchi Frigo, ristrutturato, allo spazio moda e alla passerella Simone-de-Beauvoir, che permette di attraversare la Senna per raggiungere il parco di Bercy e i caffè della cour Saint-Emilion. È un’esperienza divertente, diversa dal solito.
Piscine des Buttes-aux-Cailles – Al numero 5 di place Paul-Verlaine c’è l’ingresso a una piscina la cui acqua sgorga da una profondità di quasi 600 metri, a una temperatura di 28°, da un pozzo artesiano concepito da Arago nel 1803. Il bell’edificio ha una facciata Art nouveau ed è classificato monumento storico. Era stato disegnato dall’architetto Bonnier nel 1922, sul terreno dei vecchi bagni pubblici. La piscina era improntata a norme igieniche molto moderne per l’epoca. C’era l’obbligo di passare sotto le docce e di fare il pediluvio prima di entrare in vasca. La vasca è lunga 33 metri e l’alto soffitto a volta, poggiante su sette archi, dà al locale l’aspetto di una cattedrale. Su una parete c’era la scritta ‘Salaud qui salit l’eau’ (Sporcaccione chi insudicia l’acqua), ma nel corso del restauro del 1990 è stata cancellata.
Piscine des Amiraux – Al piano terra dell’edificio al numero13 di rue des Amiraux c’è una piscina lunga 33 metri, interamente rivestita di piastrelle. Era stata costruita dall’architetto Sauvage ed è stata inaugurata nel 1930. Le cabine sono al primo piano, disposte sui quattro lati.
Parigi di corsa – Chi ama la corsa può partecipare ai Paris Running Tours. Si può scegliere un itinerario a tema, come ad esempio quello sulle tracce della Rivoluzione francese, oppure quello lungo i canali o ancora quello di visita alle varie chiese del centro. Si può anche proporne uno di proprio gradimento, con una durata a scelta. In questo modo si può coprire il percorso correndo secondo il proprio ritmo, mentre il coach adatta la propria velocità a quella del visitatore.
Sui roller - Il venerdì sera, quando il tempo lo consente, quindici o ventimila pattinatori invadono le strade del centro della capitale. I patineurs filano veloci in una scia rumorosa per svanire in fretta lungo le strade chiuse al traffico. Ci si riunisce alle 21.30 sotto alla tour Montparnasse e per tre ore si corre per le vie di Parigi per una trentina di chilometri. La protezione è ben organizzata, i volontari sono in giacca gialla fosforescente, alcuni poliziotti sono sui pattini, altri in moto e ci sono dei veicoli di soccorso per eventuali incidenti. In questo modo si consente il divertimento e la scoperta della città in sicurezza e sotto un’altra angolazione. I partecipanti, però, devono essere esperti, perché la velocità ‘di crociera’ è piuttosto alta. La domenica, invece, c’è una ‘rollerata’ per famiglie, a cui partecipano anche dei giovani genitori che spingono i passeggini.
Marche de la Bièvre – Per gli appassionati della marcia, ogni primavera, verso la metà di aprile, c’è questa marcia che prende il nome dal torrente coperto, di cui segue il percorso. Dopo aver oltrepassato le Arènes de Lutèce, la chiesa di Saint-Médard e la manifattura dei Gobelins, ci si ritrova in mezzo al verde della campagna. Ci sono tre percorsi a scelta. Quello completo, denominato la Marche à la Lune, si sviluppa su di una lunghezza di cinquanta chilometri. Si raggiunge il traguardo verso mezzanotte. La Marche à l’Aurore, invece, è di 30 chilometri, e prevede che ci si unisca al gruppo precedente lungo il percorso. Infine c’è la Marche au Soleil, di 20 chilometri. Bisogna portarsi dietro una torcia e indossare degli indumenti rifrangenti. Lungo il percorso ci sono dei posti di ristoro.
Il club Nature et Découverte, poi, accanto ad altre iniziative nel fine settimana, organizza un tipo di marcia importata dai paesi scandinavi. La marche nordique è la camminata che praticano gli sciatori durante l’estate e chi vuole vi può partecipare.
In bici – Il vélo è un modo simpatico di spostarsi in città. Molti parigini usano questo mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. Per chi lo desidera, sono a disposizione i Vélib, le bici a noleggio, per chi invece ha timore di avventurarsi o non ha voglia di pedalare, ci sono le visite organizzate con la bicicletta elettrica. Ci sono diverse partenze al giorno, i gruppi sono di dodici persone, i chilometri da percorrere sono 25. Si parte da place Vendôme, si gira attorno al Palais-Royal, ci si infila nelle stradine di Saint-Germain-des-Prés, si passa davanti agli Invalides e alla torre Eiffel e quattro ore dopo si è di ritorno. Paris charme secret propone anche degli itinerari insoliti ed è l’unico modo, ad esempio, di visitare posti come la splendida sede dell’agenzia della Société Générale sul boulevard Haussmann.
Paris rando-vélo - Per i ciclisti nottambuli ci sono le escursioni di un paio d’ore del venerdì sera organizzate da Paris rando vélo. Si percorrono circa venti chilometri e la partenza è davanti all’Hôtel de Ville. Il percorso può includere il Panthéon, la Bastiglia, il Louvre, gli Champs-Elysées, l’avenue Montaigne, il Trocadéro, Saint-Germain-des-Prés, ma può anche variare. L’accompagnatore accetta dei suggerimenti e, nei limiti del possibile, modifica il tragitto.
Canottaggio al Bois de Boulogne – La domenica, questo parco diventa un luogo destinato all’esercizio fisico. Ci sono persone che fanno jogging, vanno a cavallo, pedalano in bicicletta, praticano il canottaggio sul grande lago… Al tempo di Napoleone III era solo l’élite che praticava l’aviron, oggi le barche dipinte di bianco ormeggiate all’estremità nord del Lac Inférieur attendono tutte le persone che desiderano cimentarsi con i remi. Appena ci si allontana dalla riva, ci si ritrova nel silenzio, in compagnia dei pescatori di carpe e di lucci. Chi decide di fare una sosta sull’isola, può approfittare del ristorante, lo Châlet des Iles, situato in uno chalet che era stato costruito in Svizzera e montato qui durante il secondo Impero. Si può ancora ammirare il grazioso ‘chiosco dell’Imperatore’, che era riservato a lui e alla consorte.
Il canottaggio si può praticare anche sulla Senna e sul canale dell’Ourcq.